L’oggi

Sia lodato il Suo Amore
che ci ha insegnato a sognare con il Suo Vangelo
e a spendere la vita per Esso e per la Chiesa,
una Chiesa e una comunità fatta di fratelli
che il Signore ci ha donato
e nella quale impariamo ogni giorno
a non aver paura né delle contraddizioni interne
né delle suggestioni mondane che la premano dal di fuori. 

  (Padre Fabrizio Cristarella Orestano, priore)

Icona di San Benedetto
Cappella del Monastero

Il giorno 8 ottobre 2007 fu posta la prima pietra del monastero; questa fu benedetta da Mons. Pietro Farina, allora Vescovo di Alife-Caiazzo. Iniziarono i lavori di costruzione.

         Dopo un’interruzione, ancora con l’aiuto della Provvidenza e con tanti sacrifici, i lavori ripresero nel marzo 2011 permettendoci di entrare nel nuovo edificio il 1 ottobre 2011.

         In quella sera l’allora nuovo Vescovo di Alife-Caiazzo, Mons. Valentino Di Cerbo, presiedette la celebrazione eucaristica di benedizione del nuovo monastero. Insieme a tantissimi amici e fratelli, alla presenza di Mons. Antonio Di Donna, all’epoca vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Napoli, di Mons. Pietro Farina, vescovo di Caserta, del P. Luc Cornuau, abate del monastero de La Pierre qui vire, di fr. Daniele e fr. Raffaele della Comunità di Bose e di tantissimi amici presbiteri e diaconi, furono benedette la cappella monastica e questa casa in cui oggi viviamo.

         Da allora è iniziata la nostra vita in questo edificio che desideriamo che sia, come ci disse P. Denis Huerre, non “la casa dei monaci”, ma “la casa di Dio” e per questo aperta a tutti quelli che busseranno.

         Intanto nel gennaio 2013 iniziò il percorso formativo di una sorella, Michela Arnone, percorso che, per grazia di Dio, si è concluso felicemente con la sua solenne professione monastica il 20 luglio del 2019.

         In questi anni abbiamo avuto anche la presenza di alcuni postulanti e novizi i cui discernimenti, però, non si sono conclusi con la scelta di rimanere nella vita monastica.

         Oggi la nostra vita è semplice e impegnativa. Semplice perché custodiamo i ritmi della preghiera e del lavoro sia manuale che intellettuale, impegnativa perché, nonostante il numero ridotto (siamo in tre al momento), non abbiamo voluto rinunziare all’accoglienza e ai ritiri qui in monastero.

         Continuiamo anche il nostro lavoro nella prima evangelizzazione attraverso lo strumento dell’Esperienza.

         In questi anni, inoltre, nei pressi del Monastero, si stanno formando (a partire da fratelli e sorelle dell’Associazione “L’Esperienza”) nuclei di famiglie che stanno imboccando, tra difficoltà e tenacia, la via della vita comune e che, accanto a noi e con noi, svolgono il servizio dell’accoglienza di quanti bussano alla nostra porta per trovare spazi di silenzio e di ascolto. In attesa di passare ad una definitiva stabilità a Ruviano queste famiglie vivono dei tempi cadenzati di presenza in strutture in affitto nelle vicinanze del Monastero. In questi tempi condividono con noi monaci i ritmi della preghiera.

         P. Gianpiero continua il suo servizio di insegnamento alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sezione S. Tommaso e P. Fabrizio il suo lavoro di predicazione di ritiri sia in monastero che fuori. Michela sta completando i suoi studi teologici.